I Lucani
Intorno alla metà del V secolo a.C. giunge in Basilicata una popolazione di origine sabellica e lingua osca che le fonti scritte chiamano Lucani.
Controversa è l’origine dell’etnonimo, ricollegato dagli studiosi all’aggettivo greco leukòs (luminoso) ed associato ai sostantivi latini lucus (bosco) e lux (intesa come “luce” del bosco, quindi radura); se ne deduce che i Lucani sono, agli occhi dei greci, gli abitanti delle radure nei boschi, quindi essenzialmente un popolo legato all’attività della pastorizia.
Al loro arrivo i Lucani si stanziano, secondo il modello insediativo comune alle popolazioni sabelliche, con abitati posti su alture; solo nel IV secolo a.C., in concomitanza con una maggiore presa di possesso del territorio rurale, comincia a diffondersi l’uso di abitare in fattorie.
Alla cultura ellenica devono l’alfabeto, che utilizzano per esprimere la lingua osca nelle epigrafi di carattere ufficiale, e la produzione di ceramica, che conosciamo soprattutto dai corredi funerari; grazie alle sepolture, alle raffigurazioni ed alle fonti scritte, conosciamo inoltre la panoplia difensiva del guerriero, composta da elmo, disco di corazza, cinturone, schinieri e scudo.
L’identità etnica dei Lucani rimane intatta fino alla conquista del territorio da parte dei romani, ma è solo nel I secolo a.C. con la concessione della cittadinanza romana, che si verifica l’assimilazione alla cultura latina.
