Cratere con il mito di Bellerofonte
ll mito tratta della lotta tra Bellerofonte e la Chimera, mostro con la testa di leone, il corpo di capra e la coda di serpente.
Bellerofonte, figlio di Glauco re di Corinto, resosi colpevole dell'omicidio del fratello, si recò ospite presso Preto, re di Tirinto, sacerdote in grado di purificare le anime.
Stenebea, moglie di Preto, si invaghì di lui, ma essendo stata rifiutata, assetata di vendetta, istigò il marito ad uccidere Bellerofonte, raccontandogli di essere stata da lui sedotta.
Preto inviò Bellerofonte da Iobate, padre di Stenebea e re di Licia, con la scusa di consegnargli una lettera che ne richiedeva, in realtà, l'uccisione.
Iobate, frenato dalle leggi greche sull’ospitalità, che impedivano l'uccisione di un commensale, adottò come espediente la richiesta di uccidere la Chimera.
Con l’aiuto di Pegaso, cavallo alato donato da Poseidone, Bellerofonte riuscì nell’ impresa colpendo la Chimera con una lancia.
Bellerofonte tornò da Iobate che, con ammirazione, gli mostrò il messaggio di Preto; poi raccontò al re la verità ed ebbe in sposa l'altra figlia, Filonoe, divenendo inoltre così erede al trono.
Attribuibile alla cerchia del Pittore di Tarporley, il cratere a figure rosse va collocato nel primo quarto del IV secolo a.C.

